3 Aug 2012

Digiuno: Considerazioni mediche per i fedeli parte prima

Aspetti contemporanei


(Shahid Athar, Dott. In Medicina)

Aspetti medici del digiuno islamico

Vi sono oltre un miliardo di Musulmani nel mondo, di cui circa 8 milioni in Nord America, la maggiore parte dei quali osserva il digiuno totale (astinenza da cibo e acqua) tra l’alba e il tramonto durante il mese di Ramadan. Essi non lo eseguono al fine di perdere peso o per alcun beneficio medico, ma per adempiere ad un ordine nel Corano che afferma:

يَـٰٓأَيُّهَا ٱلَّذِينَ ءَامَنُواْ كُتِبَ عَلَيۡڪُمُ ٱلصِّيَامُ كَمَا كُتِبَ عَلَى ٱلَّذِينَ مِن قَبۡلِڪُمۡ لَعَلَّكُمۡ تَتَّقُونَ

“O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto (cioè Ebrei e Cristiani). Forse diverrete timorati.” (Corano, sura al-Baqara, La Giovenca, 2:183)

Stando alla Legge Islamica, i bambini minori di 12 anni, gli ammalati, i viaggiatori e le donne menstruate o allattanti sono esonerati dal digiunare. Oltre all’astinenza da cibo e acqua per l’intero giorno, essi sono richiesti di astenersi da relazioni sessuali, dal fumare e da cattiva condotta durante il digiuno. In aggiunta essi sono incoraggiati a compiere più buone azioni possibili durante queste mese: la preghiera, gli atti di beneficenza, o la lettura del Corano.

Il corpo ha bisogno di assumere cibo per procurarsi energia per uso immediato. Ciò avviene bruciando carboidrati, cioè, zuccheri. Un eccesso di assunzione di carboidrati non bruciati, viene immagazzinato come tessuto adiposo nei muscoli e come glicogeno nel fegato per un eventuale utilizzo futuro. L’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, abbassa il livello di zucchero nel sangue e lo devia verso altre forme di immagazzinamento di energia, cioè, glicogeno. Per poter essere efficace l’insulina deve essere legata a siti di legame, detti recettori. Le persone obese mancano di recettori e perciò non riescono ad utilizzare la propria insulina. Questo potrebbe condurre ad un’intolleranza al glucosio.

Quando si digiuna (oppure si riduce drasticamente l’apporto di carboidrati), il livello di glucosio e quello di insulina si abbassano. Ciò provoca un calo di glicogeno dal fegato e un calo del grasso dal tessuto adiposo affinché si provveda ai bisogni energetici. Sulle basi della fisiologia umana descritta sopra, sono state elaborate diete rigidissime, tali da rasentare la fame (diete chetogeniche), per un efficace controllo del peso. Tali diete forniscono un ammontare calcolato di proteine in dosi divise con acqua in abbondanza, multivitamine ecc. Esse fanno perdere peso e abbassano effettivamente il livello di zucchero nel sangue, ma a causa di eventuali effetti collaterali, dovrebbero essere eseguite sotto controllo medico. Il digiuno totale riduce o elimina la fame e causa una rapida perdita di peso. Nel 1975, Allan Cott nel suo libro ‘Digiunare come stile di vita’ osservava: “Digiunare arreca un sano riposo fisiologico al tratto digestivo e al sistema nervoso centrale e normalizza il metabolismo.” Si deve comunque tenere in considerazione che esistono svariati effetti collaterali avversi al digiuno totale. Questi includono l’ipocalemia e l’aritmia cardiaca associata a diete ipocaloriche rigidissime usate in programmi senza alcuna supervisione medica.

STUDI SUL DIGIUNO ISLAMICO

Il Dott. Soliman dell’ Univeristy Hospital, ad Amman, in Giordania, ha riferito che fu effettuato uno studio durante il mese di Ramadan 1404 AH (Giugno-Luglio, 1984 AD) in cui venivano esaminati alcuni volontari musulmani sani, di cui 42 maschi e 26 femmine rispettivamente di età compresa tra i 15-64 anni e 16-28 anni. I partecipanti furono pesati e si analizzarono i loro livelli nel sangue di cortisolo, testosterone, Na, K, urea, glucosio, colesterolo totale, lipoproteina ad alta densità HDL, lipoproteina a bassa densità LDL, trigliceridi e osmolalità del siero. Tali dati furono misurati all’inizio e alla fine di Ramadan. Si constatarono significative perdite di peso sia nei maschi con una media di 73.8 +/-6.2 kg a 72.0+/-7.1 kg (P minore di 0.01) che nelle donne dai 55.2+/-4.8 a 54.6+/-4.2 kg (P minore di 0.05). Il livello di glucosio nel sangue aumentò nei maschi da 77.7+/-23.6 mg/dl a 90.2+/31.2 mg/dl (P minore di 0.05) e nelle donne dai 76.0+/-7.6mg/dl a 84.5+/-11.1 mg/dl (P minore di 0.002). Tutti gli altri parametri non mostrarono cambiamenti rilevanti.

Dott. F. Azizi ed i suoi soci dall’Università di Scienze Mediche, a Tehran, in Iran, ha riportato ciò che segue. I livelli di glucosio (siero), bilirubina, calcio, fosforo, proteina, albumina, FSH, LH, testosterone, prolattina, TSH, T4, T3 e T3 assorbimento, così come la prolattina e TSH risposte al TRH furono misurate in un gruppo di nove uomini sani prima dell’inizio di Ramadan e nel decimo, ventesimo e ventinovesimo giorno del mese. In media il peso corporeo ebbe un calo da 65.4+/-9.1 a 61.6+/-9.0 al ventinovesimo giorno. Il glucosio (siero) diminuì da 82+/-4 mg/dl al decimo giorno, e aumentò da lì in avanti (76+/-3 e 84+/-5 rispettivamente al ventesimo e ventinovesimo giorno di digiuno). La bilirubina (siero) aumentò da 0.56+/-0.17 a 1.43+ (dato incorretto nell’originale)/-0.52 mg/dl al decimo giorno, e diminuì da lì in poi (1.1+/-0.4 al ventesimo e al ventinovesimo giorno).

Tutte le alterazioni ritornarono ai valori di partenza entro quattro settimane dopo la fine del digiuno. Non vi furono cambiamenti rilevanti nei livelli di siero di calcio, proteina P., albumina, e nessuno degli ormoni analizzati. Anche le risposte della prolattina e del TSH al TPH rimasero invariate. Egli concluse dunque che 1) l’astinenza intermittente da cibo e liquidi per 17 ore al giorno per 29 giorni non alterava gli ormoni riproduttivi maschili, l’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide e il metabolismo periferico degli ormoni tiroidei; e che 2) i medici che hanno in cura pazienti musulmani dovrebbero essere al corrente dei cambi del glucosio e della bilirubina durante il Ramadan.

Dunque, prendendo in considerazione questi due studi, si conclude che il digiuno prescritto non causa alcun effetto collaterale e che al contrario, può avere alcuni effetti benefici sul peso e sul metabolismo lipidico.





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