18 May 2011

Ancora sul miele - Il Miele di manuka una medicina naturale

” […] Scaturisce dai loro ventri un liquido dai diversi colori, in cui c’e’ guarigione per gli uomini” (Sura An-Nahl, 16:69).

Il miele di manuka deriva dal fiore del cespuglio manuka (Leptospermum scoparium) originario della Nuova Zelanda e si è scoperto che possiede innumerevoli proprietà antibatteriche. Nonostante tutti i tipi di miele abbiano un certo livello di azione antibatterica, prodotta dagli enzimi nel miele, non hanno tutti la stessa potenza.
Il miele è stato a lungo usato per fini officinali sia per curare dall’interno malesseri come tosse, raffreddori, mal di stomaco, indigestione, ulcere ecc, sia dall’esterno per guarire ferite e tagli. Ibn Al–Qayyim descrive alcuni dei benefici del miele nel suo testo: La Medicina Profetica, in cui egli afferma che: “Niente di più straordinario (in questo genere di cose) è stato creato per noi, neppure simile né somigliante per qualità,” e menziona molti dei benefici curativi, detergenti e preservanti del miele per il nostro organismo che sono già stati descritti in dettaglio in precedenti articoli (si consulti l'altro articolo dettagliato sul miele).
La ricerca moderna ha investigato sulle proprietà del miele di manuka e numerosi studi hanno provato che è un potente contro i microbi ed è antifunghifero se applicato topicamente e/o ingerito.
In un’altra tipologia di studi i ricercatori del campo hanno scoperto che il miele di manuka è efficace contro un battere che resiste a diversi antibiotici e che causa molte infezioni difficili da debellare, lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (noto come MRSA). I ricercatori hanno appurato che tale miele inibisce la crescita del battere anche in concentrazioni molto basse. Infatti, a riscontro di ciò, fu fatto un altro studio nel quale si notò che i bendaggi immersi nel miele di manuka forniti ai pazienti malati di cancro dell’ospitale di Manchester, aiutavano notevolmente a ridurre il contagio con il MRSA e riducevano l’infiammazione delle ferite a seguito di operazioni chirurgiche. Oggigiorno questo miele è adoperato comunemente negli ospedali pubblici (in UK) per bendaggi e sotto forma di creme.
Il miele non combatte soltanto le infezioni ma aiuta anche i tessuti a guarire, si è potuto verificare che esso aiuta a ridurre l’infiammazione e la cicatrizazzione. È usato con successo oralmente per curare problemi digestivi, diarrea, indigestione, ulcere allo stomaco e gastroenterite. Le sua proprietà curative sembrano dovute alla presenza dell’enzima glucosio ossidasi che produce perodossido d’idrogeno, un antisettico, e le sue alte concentrazioni di zucchero che inibiscono la crescita batterica. Uno studio pubblicato nello European Journal of Medical Research nel 2003 provava che osservando comparativamente il miele di manuka ed i trattamenti convenzionali per trattare ad esempio le ferite post-operatorie da taglio cesareo e le ferite da isterectomia, il miele di manuka aveva l’85% di tasso di successo rispetto al 50% dei trattamenti di routine.
Nonostante la sua dolcezza, il miele di manuka annienta tre diversi tipi di batteri presenti nel cavo orale che causano carie dentarie.
In test di laboratorio esso riduceva vertiginosamente i livelli acidi prodotti dallo Streptococco mitis, Streptococco sobrinos e Lactobacillus caseii.
La ricerca effettuata dal professore Molan, un biochimico e direttore della Honey Research Unit all’Università di Waikato, ha mostrato che riducendo l’ammontare di acido, la produzione da parte dei batteri di destrano si arresta, quest’ultimo fa aderire la placca alla superficie dei denti. Egli raccomandava, infatti, di strofinare del manuka sulle gengive dopo averle spazzolate oppure, siccome esso conserva tutte le sue proprietà anche se diluito fino 50 vlte, di usarlo come colluttorio.
Alcuni tipi di miele di manuka combattono le infezioni, tali quali i batteri streptococco pyogenes, che causa mal di gola. Il Professor Molan scoprì che assumere un cucchiaino tre volte al giorno, e tenendolo nella bocca quanto più a lungo possibile prima di ingoiarlo, preveniva lo sviluppo o il peggioramento della maggior parte delle infezioni alla gola .
Sembrerebbe che assumere miele come bevanda energetica (tra cui il miele di manuka a varie intensità) durante l’esercizio fisico, migliori le prestazioni e la potenza degli atleti. I ricercatori hanno scoperto che dai 3 ai 5 cucchiaini di miele riducono il tempo impiegato per percorrere 64km di più di tre minuti [...]
Fattore Unico Manuka(UMF)
La componente anti-batterica è talmente forte, che il miele di manuka ha un classificazione sua specifica, il Fattore Unico Manuka (UMF). La gamma o varietà di potenza del miele di manuka parte dai UMF5, che si creda essere equivalente al 5% di soluzione di un antisettico standard, a UMF20, che equivale al 20% di soluzione di antisettico. Le diverse potenze vanno adoperate per il trattamento di problematiche diverse.
Il miele di manuka con potenza al di sotto dei 10 UMF è raccomandato in generale per mantenersi in ottima salute e per una buona digestione. Il manuka tra i 10 e i 15 UMF si adopera per trattare indigestione, acidità di stomaco e diarrea, e non solo, ottimi per curare tagli, abrasioni, scottature, infenzioni fingine e ferite. Il tipo da 20 UMF viene usato nel trattamento di gastroenteriti e ulcere allo stomaco. Sono disponibile anche creme al miele di manuka per vesciche sierose e problemi della pelle tipo eczema e acne.
Il valore nutrizionale del miele varia a seconda di come sia prodotto e processato. Il prezzo del miele è di solito una buona indicazione della sua qualità. Il miele prodotto in massa, mescolato ed importato è economico a ha poco gusto ed assomiglia così poco al miele vero.
Il miele contiene una sostanza stupefacente chiamata propoli: un antibatterico naturale prodotto dalle api per proteggere l’alveare dalle infezioni. Per questo motivo il vero miele non ammuffisce né va a male.
Prodotto naturalmente, il miele nn filtrato contiene granelli di polline, un trattamento effettivo per la febbre da fieno. Mangiare del miele da alveari locali, dove le api si nutrono di piante che possono stimolare le vostre allergie, può alleviare i sintomi della febbre da fieno.

fonte: healthymuslim.com[b]

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