25 May 2010

Una riflessione sul Darwinismo

Se non li avessi incontrati
Dr. I. YILMAZ


In comune con tanti altri bambini, avevo un grandissimo interesse per gli organismi viventi e tutto cio’ che li riguardava. Successivamente, questo mio interesse gioco’ un ruolo molto impotante nella mia vita.
Alle scuole elementari, quando il maestro porto’ un microscopio in classe per la prima volta offrendoci l’opportunita’ di vedere con i nostri occhi delle zampette delicate e le ali leggiadre di una mosca, ne fui entusiasta per giorni e giorni ripensando alla straodinaria grandiosita’ d’arte che questa creaturina rappresentava.
Alle scuole medie e poi le superiori segui’ dei corsi di biologia. Ogni cosa era spiegata come un’opera di madre natura. Non riuscivo a capacitarmi di come questa ”madre natura” potesse farcela a fare tutte queste cose al posto giusto; e se gli insegnanti volevano indicare invece il Creatore. Ma seguendo in linea di massima i loro pensieri e il resto che dicevano, mi sembrava che proprio non si potessero riferire a Dio.


D’altro canto in famiglia si era sempre detto che ogni cosa era stata creata da Dio. Sebbene i miei genitori non fossero portati per la religione e non fossero capaci di comunicare quello che sapevano, sebbene nessuno di noi riusciva a dare delle risposte nette e chiare riguardo Dio, il Suo potere, la Sua essenza, e attributi, eravamo consapevoli della Sua esistenza e dell’importanza del credere in Lui come nostro Creatore.
Una volta, alla moschea nella nostra strada, udi’ l’oratore (Imam) dire che il Profeta Adamo(su di lui la pace) fu il primo uomo sulla terra. Comunque il mio insegnante di biologia alle scuole superiori mi insegno’, invece, che il primo organismo vivente si sviluppo’ dalla materia senza vita; poi riproducendosi subi’ delle metamorfosi strasformandosi in diversi generi di organismi viventi, infine piante e animali. Ella mi parlo’ anche di certi uomini preistorici che arrivavano ad esistere attraverso una catena di trasformazioni, con un processo graduale, un’evoluzione progressiva, di tipi strambi e mostruosita’. Ella ci racconto’ di come furono rinvenuti dei resti fossili di tali “uomini”. Ella sembrava abbastanza sicura che la documentazione dei fossili andasse in favore delle interpretazioni darwiniane della storia della vita sulla terra. Ella sosteneva che il Profeta Adamo (su di lui la pace) e la sua vita non fossero che storielle e che credere in tali racconti non aveva posto e non era di alcuna utilita’ in un’epoca come la nostra di esplorazione spaziale.

Quando raccontai a mio padre quello che mi aveva detto la mia insegnante, chiedendo se fosse vero, egli mi rispose:
“Non badarci. Lascia perdere tali punti di vista. Potrebbe mai essere possibile che le scimmie si siano trasformate in uomo?” Voleva soltanto rassicurare i miei dubbi. Ma quello che mi disse non soddisfece il bisogno dentro di me di cercare una verita’ sensata in merito. Sembrava sicuro di quello che affermava; e d’altronde anche la mia insegnante lo era. Io, li’ nel mezzo, fui lasciato nel dualismo e nella lotta.

Mio padre non era capace di discutere tali argomenti perche’ non ne aveva letto nulla a riguardo. D’altra parte l’insegnante di biologia era ben preparata, ed era una persona capace che aveva imparato come spiegare gli argomenti in modo molto convincente. Dunque cosa succede alla mia convinzione in Dio? La soluzione sembrava quella di mescolare insieme la credenza in Dio con qualche accettazione dell’evoluzione. Credere in Dio, e allo stesso tempo accettare l’idea di aver avuto bestie e mezze scimmie come antenati, e non pensare troppo, senza darsi troppa pena di riconciliare i due. Consapevole che non ero mica l’unico al mondo ad avere questo problema da risolvere, fuggi’ nel campo di calcetto e giocai cosi’ duramente che fui troppo stanco dopo per pensare ai miei problemi.

Avevo l’ambizione di diventare un dottore, per una questione di punteggio, non riusci’ ad avere la media sufficiente per essere ammesso alla Facolta’ di Medecina. La mia seconda scelta era di entrare alla Facolta’ di Biologia, e mi iscrissi. Capi’ soltanto molto tempo dopo che benedizione era stata per me, qualcosa per cui sono anni che ringrazio Dio.
Mi sentivo abbastanza felice prima di iniziare i corsi, mi aspettavo di trovare le risposte alle tante domande. Comunque, due anni passarono, ma non avevo trovato ancora alcuna risposta, soltanto migliorato il mio stile e le tecniche calcistiche. Quello che ci insegnavano al corso era la teoria dell’evoluzione semplice e cruda. Le parole che evidenziavano sempre l’argomento erano: “per caso”, “mutazione”, “atrofia”, “evoluzione”. Nessuno neppure pronunciava la parola “creazione”. Avevo cercato di intavolare piu’ volte una discussione a tale proposito con gli amici. Mentre alcuni di essi non ne sapevano abbastanza per continuare il discorso, altri non esitavano a rifiutare l’idea di una eventuale creazione. Affermavano che il tutto si era compiuto senza l’intervento soprannaturale di un Creatore; che cio’ in cui credevo erano storielle, congetture, autodelusioni; le domande che mi preoccupavano sarebbero forse state riformulate in un modo diverso, nel tempo, il progresso della scienza e della tecnologia le avrebbe risolte; in breve non avevo piu’ bisogno di preoccuparmi di tale questione.
Ma seguendo tale approccio, cosa ne sarebbe stato di cio’ a cui tenevo: fede in Dio, i Suoi profeti, la pratica della preghiera, del digiuno, e cosi’ via. Decisi di scegliere una strada o l’altra, di credere o non credere, perche’ era troppo stressante rimanere nel mezzo. Come? Progettai di incontrare il piu’ fervente ateista nella mia classe, Kaya. Se Kaya riusciva a convincermi, sarei diventato come lui; se riuscivo a fargli dire:”Si, c’e’ realmente l’Uno, L’Essere Supremo, Colui che ha creato noi tutti, mi sarei rasserenato sulle mie credenze.

Discutemmo di biologia, fisica, e metafisica, per due ore. Kaya si intendeva molto bene di miscredenza e spiego’ tutto in termini materialistici. Una volta o due tentai di citare degli esempi dal micro e macro cosmo: l’armonia ben bilanciata, l’ordine, e lo splendore negli atomi, nelle cellule viventi, e nello spazio, ma era cosi’ esperto nell’affrontare questi argomenti, che aveva sempre qualcosa da ribattere. Non fui capace di convincerlo. Al contrario egli mi sollevo’ molti dubbi. Apparentemente onde incontrallabili di miscredenza iniziarono a gonfiarsi dentro di me. Ogni cosa a cui mi ero in un certo senso aggrappato, cominciava ad andare in frantumi. Allora tutti i miei doveri religiosi, le mie preghiere, e i miei digiuni, li avevo fatti per nulla? Il piacere che avevo provato nel compierli era una illusione?
La vita non aveva un fine ultimo, ero soltanto uno tra miliardi di pezzetti che si muovono, adesso qui, adesso li’, poi dimenticato in eterno? Per sbarazzarmi di questi pensieri e agonie, fui attratto a contemplare il suicidio.

Questo fu il punto di svolta nella mia vita. Ahmed, che ci aveva osservato parlare, aveva osservato ed ascoltato ad una certa distanza. Quando Kaya ando’ via, egli mi si avvicino’. Il mio volto era cupo per la delusione e me ne chiese la ragione. Gli menzionai di come Kaya mi aveva messo dei dubbi.
Conoscevo Ahmed da due anni. Era uno studente di matematica. Ci era capitato di vederci una volta a settimana nel laboratorio di lingue, e avevamo parlato occasionalmente. Era un buon amico, era gentile. Mi ero sempre sentito a mio agio con lui. Egli inizio’ a parlarmi in un modo in cui non aveva mai parlato prima.
Per ogni cosa che ha un inizio ed una fine nel tempo, incluso l’uomo, ci sono quattro possibili modi per spiegarne l’esistenza:
1) Fu fatto, o creato, o causato dal nulla. In altre parole, venne fuori dal nulla. 2)Si era autocreato. 3) La natura in base a principi generativi come quelli esistenti in natura, lo aveva creato dopo una serie di fortuite coincidenze , oppure 4) Aveva un Creatore, una causa, un artifice altro da se’. Le prime tre spiegazioni sono ovviamente impossibili. E’ inconcepibile che qualcosa che ha un inizio nel tempo ne venga fuori, e ne sia creato da esso, nulla affatto. E’ anche inconcepibile che debba portare se stesso ad essere. L’universo e tutto cio’ che vi e’ dentro non si sarebbe mai potuto creare da solo, ne’ e’ venuto fuori per puro caso. Egli prese un libricino dal taschino e si rifece ad alcuni esempi per illustrare il suo ragionamento. Alcuni dei quali erano i seguenti. Se c’e’ un certo numero di bottiglie in una farmacia contenenti diversi elementi ed esse cadono dalla mensola riversandosi a terra e mescolandosi, qual e’ la probabilita’ che ne venga fuori un farmaco miracoloso? Se la terra e le pietre cadessero da una montagna, tutte le loro parti potrebbero riorganizzarsi, anche in un arco di tempo infinito, in uno splendido palazzo?


La Natura e’ l’effetto non la causa; e’ un’opera ma non l’artista; se reputiamo un orologio come una prova di un progetto intelligente, allora cos’e’ l’universo vasto e complesso? Gli escrementi di un cammello implicano la presenza di un cammello. Le impronte umane sulla sabbia, indicano che un viaggiatore sia passato di la’. Il cielo con le sue stelle, la terra con le sue montagne e vallate, e il mare con le sue onde, non indicano il Creatore, L’Onnipotente, L’Onnisciente, Saggio e Premuroso? La conclusione e’ chiara. L’universo e tutto cio’ che vi e’, deve la sua esistenza all’Artefice o Creatore. Tu come essere umano fai parte del’universo, un piccolo granellino anche soltanto nel contesto di questo pianeta, e tu devi la tua esistenza al Creatore. Supporre che l’uomo si sia evoluto per caso fortuito da altre creature, non risponde veramente alla domanda sull’origine dell’universo e tutto quello che vi e’ in esso, inclusi gli esseri umani.Tali supposizioni prendono piede in una prospettiva sul mondo completamente falsa.
Successivamente Ahmed mi presento’ ad alcuni dei suoi amici, con cui divideva l’appartamento. Alcuni di essi erano, come me, studenti al primo anno di biologia. Andammo a casa, parlammo e leggemmo l’opuscolo di Ahmed, il capitolo sull’esistenza e la fede in Dio, ognuno dei quali fu curativo.

Alla facolta’, i corsi di genetica e evoluzione erano presentati nel contesto e a favore dell’ateismo. Non ebbi piu’ alcun dubbio reale sulla creazione, tuttavia la teoria darwiniana continuava a preoccuparmi. Le letture erano certamente a senso unico. Chiunque provasse a dire qualcosa in favore della creazione era chiaramente messo in ridicolo e definito arretrato e reazionario dagli studenti atei e pro-darwinismo. Coloro che tentarono di mettere in dubbio la teoria, furono persino snobbati e messi a tacere dai lettori universitari, che li accusarono di introdurre un modo di pensare irrazionale. Alcuni studenti tentarono duramente di trovare un compromesso tra la fede in Dio e l’evoluzione, dicendo che Dio ha creato attraverso l’evoluzione, che Egli ha portato in esistenza le prime forme primitive e che le forme piu’ complesse, incluso l’uomo, si siano evolute da esse nel tempo.
Un giorno Ahmed ed i suoi amici vennero alla lezione e ci inviatarono ad una lettura sul Darwinismo e la Creazione tenuta da un Imam. Alcuni studenti mostrano subito entusiasmo nel parteciparvi. Come si poteva facilmente prevedere, gli ateisti cercarono di scoraggiarli:”L’oratore ‘ un esponente religioso, come potrebbe un Imam conoscere questo soggetto meglio di professori di scienze!” La loro opinione era influenzata da pregiudizi, non era oggettiva, certamente ci rese ancora piu’ determinati a parteciparvi.
Fu una bella serata. La lettura fu tenuta in un largo salone usato solitamente per intrattenimento pubblico. Come tutti gli studenti, ero compiaciuto di vedere che erano presenti persino scienziati e studiosi. Dopo un bel po’ l’Imam, che tutti erano oramai curiosi di vedere, arrivo’ sul palco e tenne la lettura. Inizio’, e continuando, senti’ l’ultima, tremante palpitazione della teoria di Darwin nella mia mente. Tra le varie cose che ricordo di quella sera, e’ che per la prima volta senti’ affermare che l’evoluzione e’ soltanto una teoria, un’ipotesi, non e’ un fatto scientifico stabilito. Per dirla in altro modo non e’ scientifica affatto. Un numero crescente di scienziati, inclusi un numero crescente di evoluzionisti, adesso sostiene che la teoria di Darwin non sia propriamente scientifica affatto, cioe’, non sottomettibile a test sperimentali. Molti dei suoi critici hanno le piu’ alte credenziali scientifiche e intellettuali, e molti obiettano che la creazione sarebbe una spiegazione piu’ plausibile e accettabile.

Coloro che sostengono l’evoluzione mantengono la loro posizione ma siccome le prove sono inconclusive, sono discordi riguardo il significato e l’utilita’. Anche fra di essi, una scuola di pensiero sollecita delle modificazioni nella teoria. Non soltanto i cosiddetti Cristiani fondamentalisti ma anche scienziati rispettabili mettono in dubbio la teoria. C’e un dissenso crescente, specialmente, fra i paleontologi la cui specializzazione e’ studiare testimonianze fossili. Darwin stesso ammise che allorquando si sarebbe potuto dimostrare che numerose specie erano comparse simultaneamente, cio’ sarebbe stato fatale alla sua teoria. Enormi quantita’ di fossili sono stati dissotterrati sin dai tempi di Darwin: non costituiscono un supporto alle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Un grande numero di specie sono comparse simultaneamente, le prove non dimostrano uno sviluppo graduale, come la teoria dell’evoluzione richiede. La maggior parte di invertebrati scheletonizzati apparvero durante l’era cambraina e proliferarono per circa 10 milioni di anni; gli scienziati non hanno trovato alcun resto dei progenitori delle forme cambriane e affermano che ci sono poche speranze che vengano trovati.


Contrariamente a cio’ che a maggior parte della gente crede, i ritrovamenti fossili sono concordi con la teoria della creazione, in quanto confermano che le principali forme di vita siano venute fuori simultaneamente. Il processo evolutivo non puo’ ritenersi responsabile di queste mutazioni, in quanto la maggior parte delle mutazioni stanno danneggiando l’organismo, esse sono dei processi distruttivi piuttosto che costruttivi. Questi artisti che fanno schizzetti dell’uomo-scimmia nei libri di testo, enciclopedie e musei, si basano su un’immaginazione di tipo mitologica piuttosto che su una realta’ scientifica. I primi uomini, disse l’Imam, non furono ne’ bruti ne’ bestie, neppure mezzi uomo e mezzi scimmie. Coloro che persistono nella credenza dell’evoluzione, contro le prove, non sono amici della conoscenza scientifica e neppure incoraggiano un approcio scientifico.
Molte volte, l’oratore fece riferimento a fonti islamiche e cito’ dei passi. Fui ricolmo di entrambi stupore e gioia. Sentii che una grande benedizione ci era stata elargita e nell’andarmene non potevo fare a meno di pensare: ‘Bene, Mister Darwin, sei stato una seccatura per l’umanita’ per un centinaio di anni piu’ o meno, ma i conti sono stati pareggiati qui in nemmeno un paio d’ore. I tuoi seguaci e neppure quelli che hanno il titolo di “professore” potranno salvarti. Alla fine siamo venuti per credere ad un Imam, e non si sarebbero mai aspettati che avesse idée cosi’ chiare…”

Mi piacevano molto Ahmed e i suoi amici e strinsi amicizia con loro. Certamente tale argomento e’ andato oltre nella mia mente nel corso di questi anni. Precisamente perche’ la teoria dell’evoluzione e’ stata parte della mitologia della civilta’ moderna occidentale per tanto tempo e siccome tale civilta’ gode di enormi prestigi e potere, la teoria persiste ancora e purtroppo molte persone vi credono. E’ dunque necessario continuare una lotta mentale contro la tirannia dell’idea che gli esseri umani provengano dalle scimmie. Non proveniamo affatto da esse. Cosa ci distingue da tutti gli altri esseri su questo pianeta?

Noi diamo appellativi particolari ad alcune specie che hanno alcune caratteristiche in comune con noi: per esempio, parliamo di uccelli tessitori, formiche operaie, e cosi via.
Viviamo e lavoriamo insieme in grossi gruppi organizzati, ma non e’ questo che ci distingue dal resto della creazione. Neppure e’ la nostra abilita’ di elaborare, anche se costruiamo bellissime case: le termiti costruiscono citta’ piu’ grandi delle nostre con grattacieli ben piu’ alti di quelli che facciamo noi. La nostra astuzia e la nostra intelligenza va di pari passo a quella degli animali e forse a volte ne viene superata: prendete l’esempio dei ragni che costruiscono trappole cosi’ delicate e sottili per catturare le loro prede, noi non saremo mai in grado di progettarne. Forse allora la nostra caratteristica peculiare e’ che siamo in grado di utilizzare degli attrezzi? Di nuovo, non e’ vero: molti animali, specialmente i primati, non soltanto adoperano arnesi (chiaramente semplici), ma ne insegnano perfino l’utilizzo ai piu’ giovani. Forse ci distingue la nostra sfera emotiva e psicologica?
Non e’ neanche questo il caso, in quanto liddove abbiamo potuto avere i mezzi e la pazienza per studiare il comportamento animale per un periodo di tempo sufficiente, e’ stato dimostrato che gli animali esprimono felicita’, tristezza, tenerezza, curiosita’, impazienza, amareggiamento, e che alcuni soggetti possono soffrire interiormente ad esempio dopo una perdita traumatica (per esempio la perdita di un amico o della figura paterna) tanto da perdere la voglia di vivere, non unendosi al resto del gruppo nei momenti del gioco o del pasto, fino a morirne. Dunque se non e’ la nostra intelligenza, le nostre abilita’ sociali, neppure la nostra sfera emotiva ed affettiva, cosa ci rende speciali?
La risposta e’ l’uso del linguaggio. Nessun altro organismo vivente usa un vero e proprio linguaggio, che e’ un sistema di segni coerenti e flessibile, retto da un sistema complesso di regole logiche, che noi chiamiamo grammatica. Gli animali comunicano, ma non usano e non potrebbero mai, neppure in tanti anni di sforzi assidui di insegnamento, non potrebbero mai adoperare neppure la piu’ semplice frase. Al contrario tutti gli esseri umani, senza eccezione, godono di questa facolta’, giovani e vecchi, maschi e femmine, di ogni razza, i cosiddetti civilizzati e i cosiddetti primitivi; persino il sordo, se gli si dona l’opportunita’, puo’ comunicare adoperando un sistema di comunicazione. Non c’e’ una forma primitiva di linguaggio da cui si sia evoluto un lunguaggio piu’ completo. Questo e’ il motivo per il quale bambini allevati in qualsiasi ambiente acquisiscono competenza del linguaggio al quale sono esposti e che odono attorno ad essi, a prescindere da quale sia la lingua dei genitori.
Dunque come fa fronte la teoria dell’evoluzione a questa realta’? La verita’ e’ che non vi fa fronte affatto. La ignora. Eppure e’ la peculiarita’ differenziale dell’essere umano. Se la teoria illustra che proveniamo dalle scimmie, allora deve renderne conto, visto che e’ una faccenda molto rilevante. Storicamente la teoria balzo’ fuori quando l’Europa Occidentale era ossessionata dal Mito dei Gemelli del progresso umano e la superiorita’ della sua civilizzazione.
La teoria sembra aver a che fare con ideologie sociali e politiche di una cultura ansiosa di giusitificarsi e razionalizzare i suoi atteggiamenti atti a sfruttare le altre forme viventi, inclusi gli stessi uomini, non parte da una realta’ oggettivamente e scientificamente osservata.
Sono davvero felice di abbadonare ogni tentazione di basare la mia comprensione della dignita’ o del significato o del fine della vita umana su una teoria tale, una teoria tra l’altro scientificamente incompetente. E ancora non posso fare a meno di pensare a quanto ne ero affascianto. Ed ancora non riesco a smettere di tremare pensando in che buio arrogante mi sarei chiuso se non avessi incontrato Ahmed e se non avessi partecipato alla lettura dell’Imam. Rendo grazie a Dio Al-hamdu li-lillahi rabbil alamin.

tradotto da cinzia amatullah
fonte: www.fountainmagazine.com

2 comments:

  1. Come Cristiano, non posso che essere d'accordo con questo amico musulmano. L'evoluzionismo presenta una enorme serie di difficoltà logico-scientifiche, e non è MAI stato verificato sul piano sperimentale. Le uniche variazioni negli organismi biologici davvero osservate, sono gli adattamenti all'ambiente, o per meglio dire la micro-evoluzione. Per esempio la pelliccia dell'orso al polo Nord assume un colore più chiaro, ma resta sempre un orso. In genere atei e materialisti affermano di avere un enorme considerazione per la scienza documentata e verificata, allora come mai si fidano ciecamente della teora evolutiva (mai verificata sperimentalmente) e fanno finta che i fenomeni sovrannaturali non esistano (miracoli, visioni e guarigioni provenienti da Dio o da spiriti sono esperienza di molte persone in tutto il mondo). C'è poi un altro grave problema nell'evoluzionismo sulla questione delle scimmie. Secondo gli evoluzionisti i nostri antenati sarebbero alcune specie fossili come l'australopiteco ed il saelantropo, mentre gli antenati fossili di scimmie come gorilla, scimpanzè ed orango non sono MAI stati trovati. Non è forse possibile che le scimmie attuali (orango, scimanzè, gorilla) discendano da scimmie del passato (australopitechi, saelantropo)? Mentre ovviamente i primi due esseri umani sono stati Adamo ed Eva, come dicono le Sacre Scritture.

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  2. Caro Anonimo, benvenuto nel nostro blogghetto e grazie per il tuo commento. che dirti? sono d'accordissimo. non riesco proprio come la gente possa oggi nel 21esimo secolo ancora credere a questo "fatterello" di Darwin....

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