29 Jul 2009

Violenza domestica in Occidente

VIOLENZA DOMESTICA NEI CONFRONTI DELLA DONNA IN OCCIDENTE



Qual è la posizione della donna occidentale nella scala dei valori umani e chi la rappresenta?

Sono forse rappresentate dalle donne artificiali di Hollywood che appaiono sugli schermi televisivi, oppresse da eccessive responsabilità di lavoro e dagli stessi uomini?

Quando si confrontano due culture diverse, può essere davvero effettuato un sondaggio che mette a paragone le realtà delle culture in questione, e può questo raggiungere una risposta pratica (e non semplicemente una di tipo informativo) su quale delle due sia la più civilizzata e degna di stima?

In un sistema di mezzi di comunicazione di massa controllati da gente corrotta, le donne che aderiscono al codice di abbigliamento islamico, l’hijab(il velo), vengono considerate una chiara prova della loro sottomissione, arretratezza culturale, ignoranza...ecc. Dall’altro lato, il commercio del corpo femminile non è mai stato considerato tale..!!

Cercheremo di dimostrare che la situazione della donna musulmana o araba ha raggiunto il più alto livello di perfezione e progresso. In aggiunta, non riteniamo che l’enorme pressione a cui è sottoposta sia dovuta all’essere donna, ma piuttosto e’ frutto di ciò che la società affronta; e’ il risultato naturale di una popolazione oppressa, tirannizzata e costretta a seguire altre culture.

Quando ci riferiremo alla situazione e allo status delle donne occidentali cercheremo di farlo dall’interno e lasceremo fare i discorsi a chi di competenza, così come lasceremo che dati e statistiche ci informino della realtà dei fatti.

Solleveremo un dialogo tra le due civiltà, che non sia soltanto metodologico o ideologico, ma che sia una vera e propria comparazione tra le due realtà. L’argomento con il quale vogliamo iniziare è: “La violenza domestica nei confronti della donna dell’Occidente”.

Bisogna notare che tale violenza, che va oltre i limiti e le dimensioni umane, non viene esercitata da gente illetterata che vive in campagne sperdute, o che proviene dalle aree più povere. Al contrario, tali abusi sono messi in atto da uomini distinti come quelli che appaiono a Hollywood che, in alcuni casi, sono bene istruiti ed appartengono ad un buon ceto sociale. L’abuso viene perpetrato nei confronti di donne deboli, indipendentemente da quanto possano apparire felici,...al rientro a casa, diventano niente altro che schiave sotto l’effetto della frusta della sottomissione e della violenza.

Limiteremo il nostro discorso soltanto alla violenza domestica verso le donne occidentali e proveremo, attraverso i dati, che la donna umiliata non è quella afghana che si copre il viso; dimostreremo che non e’ neppure il caso della donna della Penisola Arabica, che è ben protetta e onorata all’interno di una comunità che le offre rispetto. Il degrado e la volgarità reali sono ciò che rende la donna una merce di poco prezzo, alla stregua di un qualsiasi altro bene commerciabile, e l’ha posta al centro di attacchi e soggetta ad ogni tipo di oppressione e ineguaglianza.

Gli Stati Uniti:

La violenza, in tutte le sue forme, ha colpito i membri più deboli della famiglia, ovvero donne e bambini. Situazioni come la segretezza, la mancanza di prove sufficienti e barriere legali e sociali rendono difficile l’ottenimento di dati molto accurati riguardanti la violenza verso le donne, che è, stando a sociologi, il crimine meno denunciato.

Ironicamente, la maggior parte delle informazioni disponibili riguardo la violenza sulle le donne ci perviene da statistiche minori fatte qua e là, che forniscono solo una rapida prospettiva generale di un così importante fenomeno internazionale. Tali informazioni non possono essere utilizzate come indicatori precisi del livello di violenza e di abuso praticato contro le donne, ma sicuramente sono una chiara prova che è un fenomeno ampiamente diffuso all’interno delle mura domestiche, e che, nella maggior parte dei casi, la donna ne è la vittima.

- Nel 1980, una statistica fatta da Appleton, che includeva seicentoventi donne americane mostrò chiaramente che il 35% delle stesse aveva subito abusi fisici da parte del consorte almeno una volta. Nel 1981, Chtraws dichiarò che negli Stati Uniti la media degli abusi da parte del marito raggiungeva una percentuale del 50-60%. Dall’altro lato, nel 1982, la percentuale fu stimata intorno al 21% da Russell, mentre Baglo indicò il 25-30%.

- Nel 1984 Walker, basandosi su una sua ricerca, fece presente che le donne americane conoscevano bene il problema: il 41% aveva subito abusi fisici da parte della madre ed il 44% da parte del padre. Il 44% delle stesse era stata testimone di episodi di violenza fisica da parte del padre nei confronti della madre.

- Nel 1985 duemilanovecentoventotto persone furono uccise da uno dei membri della famiglia e, se si considerano soltanto i casi di donne assassinate, possiamo osservare che i due terzi di esse sono state uccise dai mariti o dai fidanzati. Anche nell’anno 1984, il 20% delle donne furono uccise dai propri mariti ed il 10% dai fidanzati.

- Le statistiche confermano che tre donne su quattro sono state oggetto di abusi: il 9% ad opera di ex mariti, il 35% di fidanzati ed il 32% di ex fidanzati.

- Un’altra statistica che si è occupata della percentuale delle aggressioni ha confermato che gli ex mariti o i mariti in fase di separazione sono stati responsabili del 79% delle stesse, mentre i mariti lo erano del 21%.

- Le statistiche hanno illustrato che i fidanzati rappresentano la causa principale (ed in alcuni casi l’unica) per le lesioni fisiche sulle donne. La percentuale è stata superiore a quella delle lesioni causate da incidenti automobilistici, furti e stupri sommati tutti insieme.

- Stando ad un’altra ricerca, una donna su quattro che cerca assistenza medica presso il medico di base, dichiara di essere stata fisicamente abusata dal fidanzato; il 37% di esse afferma di essere riuscita a sfuggire ad un abuso fisico durante la propria infanzia con grandi difficoltà; il 29% dichiara di aver subito abusi fisici una volta raggiunta la pubertà. Inoltre le donne vittime di tali violenze sono state soggette a depressione più delle donne che non hanno mai subito tutto ciò.

- I risultati di un sondaggio fatto su seimila famiglie americane indica che il 50% degli uomini abusa di moglie e figli continuamente.

- I bambini che vengono abusati fisicamente dal padre solitamente diventano uomini violenti ed aggressivi nei confronti della propria moglie tre volte tanto rispetto a uomini che, durante l’infanzia, non hanno avuto nessuna esperienza di violenza da parte del padre.

- Più di tre milioni di bambini all’anno rischiano di essere abusati dai genitori.

- Un milione di donne all’anno è vittima di abuso, che non arriva all’omicidio, da parte di un membro della famiglia; questa statistica è una delle più moderate.

- Quattro milioni di donne americane all’anno subiscono, da parte dei propri fidanzati, violenze da porle in pericolo di vita. Inoltre, tra le donne adulte, una su tre deve far fronte all’abuso da parte del fidanzato almeno una volta.

- Nel 1993 cinquecentocinquantasette uomini furono arrestati a causa di abusi arrecati a donne.

- Nel 1994, il 21% dei casi di violenza fisica nei confronti delle donne furono perpetrati da parenti, mentre soltanto il 4% degli attacchi verso gli uomini fu ad opera di parenti di sesso femminile. Il 90-95% delle vittime di violenza domestica erano donne.

- I bambini che vivono in famiglie in cui marito e moglie si aggrediscono sono millecinquecento volte più a rischio di violenza fisica degli altri bambini.

- Il 40-60% degli uomini che sono violenti verso la propria moglie abusano anche dei propri figli.

- Secondo una ricerca, il 27% dei casi di omicidio all’interno dell’ambito familiare erano bambini.

- Il 90% dei bambini uccisi prima dei dieci anni di età è stato assassinato durante una disputa familiare, ed il 56% di questi non aveva ancora raggiunto i due anni di età.

- Nel 1994 duecentoquarantatremila persone che si sono rivolte al Pronto Soccorso sono state medicate per ferite derivanti da abuso fisico inferto da un parente e la proporzione fra uomini e donne era di 1 a 9.

- Vengono sporte un minimo di 4 milioni di denunce all’anno per violenza verso le donne, di cui circa il 20% ha luogo tra le mura domestiche.

- Nel 1991, vennero uccise più di novanta donne ogni settimana; di esse nove su dieci furono assassinate da un uomo.

- Nel 30% dei casi di violenza familiare sono state usate delle armi.

- Il 95% dei casi di violenza familiare e’ rappresentato da attacchi di uomini verso le donne.

Inghilterra:

- 1 donna su 4 rischia episodi di violenza durante le sue relazioni con gli uomini (Rapporto della Women’s Aid Federation, Inghilterra,1992)

- In Gran Bretagna si verificano episodi di violenza grave, ripetuta e sistematica in almeno 5 matrimoni su 100; il 40-45% delle donne uccise e’ vittima del proprio compagno di sesso maschile; circa 1 donna su 2 viene assassinata dal proprio compagno ogni settimana; più del 25% dei reati gravi denunciati alla polizia e’ rappresentato dalla violenza domestica di uomini nei confronti delle donne, diventando così il secondo crimine maggiormente perpetrato. (Domestic Violence - Action for Change, G. Hague & E. Malos,).

- A Londra 100.000 donne all’anno richiedono cure mediche per ferite violente inferte all’interno delle mura domestiche (secondo il programma televisivo Punching Judym BBC1, 1989)

- Nel Regno Unito 30.000 donne e bambini vengono accolti in rifugi ogni anno; un quarto del totale delle aggressioni avviene in circostanze domestiche (Domestic Violence - Report of an Inter-Agency Working Party, 1992).

- Jean Louis affermò che tra uno e due terzi dei casi di divorzio sono dovuti alla violenza fra le mura domestiche, al consumo di sostanze tossiche ed al basso livello dei principi morali degli uomini.

- In un altro rapporto risulta che il 77% dei mariti che aggrediscono violentemente la propria moglie lo fa senza alcuna ragione. In aggiunta a ciò, il rapporto citava il caso di una donna percossa dal marito per tre anni e mezzo, sin da quando si erano sposati; ella affermava: ”Se mi lamentassi di qualcosa dopo che mi ha picchiata, lui ricomincerebbe a farlo; per questo decido di stare zitta. Non mi picchia usando un metodo solo, ma vari, come: prendermi a pugni, a calci e sbattere la mia testa contro il muro; e poco gli importa se i suoi calci o i suoi pugni colpiscono aree delicate del mio corpo.”

- Le organizzazioni femminili cercano di fornire alloggio, assistenza finanziaria e supporto psicologico alle vittime. Joan Jangler ne è un esempio per le donne che conducono questo tipo di campagne e durante gli ultimi dodici anni ha aiutato migliaia di persone che hanno subito abusi all’interno delle mura domestiche. Joan raccolse settantamila sterline per finanziare questo progetto ed aprì il primo centro a Manchester nel 1971; in seguito i suoi centri si diffusero in tutta l’Inghilterra ed hanno raggiunto il numero complessivo di centocinquanta.

- La violenza domestica corrisponde all’incirca a un quarto (23%) di tutte le aggressioni. (The British Crime Survey: England and Wales. London: Home Office, 2000).

- Nel 1999 il 37% delle donne vittime di omicidi sono state assassinate dal proprio compagno del momento o precedente. Il totale ammonta a 92 donne, 1 ogni 3 giorni, o 2 donne a settimana. (Criminal Statistics England & Wales 1999. London: Home Office, 1999).

- Un uomo su cinque pensa che l’abuso o la violenza contro le donne sia ammissibile. (Zero Tolerance Charitable Trust,1998).

Francia:

In Francia, circa due milioni di donne subiscono violenza. I funzionari della polizia francese hanno affermato che questo fenomeno coinvolge all’incirca il 10% delle famiglie francesi. Il Governo ha annunciato che effettuerà una campagna di sensibilizzazione per istruire le persone la maggior parte delle quali considera questo fenomeno accettabile.

- Michele Andre’, che lavora per il segretariato per i diritti delle donne in Francia, affermò: ”Persino gli animali vengono trattati meglio delle donne alcune volte. Se un uomo picchia un cane per la strada, vi è almeno una persona che espone le proprie lamentele all’organizzazione dei diritti degli animali, ma quando un uomo picchia la moglie per la strada, nessuno si muove”. In seguito ad una conferenza con la stampa francese aggiunse: ”Bisogna che la gente comprenda che picchiare e’ un atto di cui si dovrà poi rendere conto. Mi piacerebbe che la gente smettesse di ritenerlo un atto normale … il mondo ammette l’esistenza del concetto di un controllore e di un controllato, e lo approva … questa è una logica che deve essere fermata”.

Il quotidiano “France Swar” riportò che alcuni funzionari della polizia dissero: “Il 92.7% dei casi di maltrattamento e violenza fra coniugi si verifica nelle città, mentre il 60% delle chiamate di richiesta di aiuto a Parigi e’ da parte di donne abusate dai mariti”

-Il segretariato per i diritti delle donne in Francia affermò che esistono diversi tipi di abuso praticati contro le donne, alcuni sono psicologici, come minacce e umiliazioni, e altri sono fisici, come la violenza fisica.



Un’organizzazione chiamata “Rescue of women who are beaten” (Soccorso alle donne che subiscono maltrattamenti) ha rilevato che le donne accolte nella suddetta organizzazione hanno un’età media compresa tra i 25 e i 35 anni, generalmente si tratta di madri con due bambini e con un basso livello di istruzione. Nella maggior parte dei casi tali donne sono state isolate dalla famiglia e dal vicinato. Molto spesso, circostanze del tipo malattie, dipendenza da sostanze tossiche o disoccupazione incrementano ulteriormente gli episodi di abuso praticati contro di esse, ma poche osano esporre la propria situazione dovuto al timore di una vendetta da parte del marito, oppure alla mancanza di coraggio.

- Una signora di venticinque anni dopo aver tollerato due anni di percosse dal marito disse, quando le fu consigliato di lasciare la casa: ”In Francia noi non parliamo delle nostre vite coniugali, perché non ci fidiamo degli amici e di nessun altro al punto tale da svelargli i nostri segreti personali”

- Alixder Douma, uno scrittore francese, paragonò le donne a delle fette di carne dicendo: ”Più le batti e più buone diventano”-

Canada:

In un rilevante sondaggio condotto su più di 12.000 donne canadesi nel 1993, i dati riportarono che una donna su quattro aveva denunciato violenza da parte del partner o da un ex compagno. (The Violence Against Women Survey. Ottawa: Ministry of Supply & Services, 1993).

-I risultati di un sondaggio canadese che includeva donne sposate mostrarono che la capitale aveva un numero superiore di casi di violenza nei confronti delle mogli di qualsiasi altro posto. Il 36% di esse dichiarò apertamente di aver subito abusi, in una forma o nell’altra, almeno una volta dopo aver raggiunto i sedici anni d’età. L’81% dei casi di abusi registrati dal dipartimento di polizia erano operati da uomini, il 9% da donne e il 10% da entrambi. Più della metà di questi casi (il 53%) risultò essere dovuto all’effetto di sostanze tossiche consumate da almeno una delle due parti.

Nuova Zelanda:

- Stando ad un sondaggio ufficiale, condotto da Suzan Snaifli ed il suo gruppo, per la registrazione dei casi di violenza domestica, è stato dimostrato che quasi 300 mila donne e bambini erano stati vittime di casi di violenza domestica.

- Inoltre, stando ad un altro sondaggio fatto dai servizi sociali in Nuova Zelanda, fu stabilito che la percentuale approssimativa sulla violenza domestica raggiungeva il 14%. Stando ad altri studi e sondaggi simili svolti nel 1994, il rapporto era di 1 su 10 o di 1 a 4 basato sulla popolazione; ciò significa che il numero di bambini abusati era di 129.556 ed il numero di donne abusate era 172.125, dando un totale di 301.681 casi di abuso complessivi.



- Nell’anno 1985 la violenza domestica fu uno dei fattori che contribuì all’aumento dei casi di divorzio fino a rappresentare il 59% di 1500 casi. Nel 38% dei casi si trattava di donne della classe operaia che erano state costrette a chiamare la polizia a causa di percosse, mentre nel 13% dei casi si trattava di mogli della classe intermedia che si trattennero dal chiamare la polizia, in aggiunta al 4% delle donne del ceto elevato.

Germania:

- Stando ad uno dei sondaggi fatti in Germania, non meno di 100 mila donne all’anno vengono assalite e abusate dai loro mariti o fidanzati, sia fisicamente che psicologicamente, con la possibilità che il numero attuale raggiunga una cifra a sei zeri.

- Uno dei sondaggi condotti attribuì l’alto numero di casi di abuso a disoccupazione a lungo termine, debiti, all’essere alcolisti e all’estrema gelosia. Una delle istituzioni governative tedesche stabili’ un programma biennale come soluzione a questo fenomeno per offrire aiuto attraverso un’organizzazione di beneficenza.

Svizzera:

- Svizzera 1997 – Il 20% di un limitato campione di donne riporta che esse vengono fisicamente aggredite (Dal sito web della WHO).



Questi erano alcuni dei sondaggi e dei dati relativi alla reale situazione della donna occidentale negli Stati Uniti e in Europa. Tali paesi affermano di voler riformare gli uomini emendando le leggi e le legislazioni a livello mondiale.

L’uomo americano ed europeo che commette un numero tale di abusi contro la donna, sia essa la moglie, la figlia o la fidanzata, lo fa perché i metodi educativi nei loro paesi sono corrotti e traviati e necessitano di una considerevole riforma funzionale.

Le donne dei Paesi arabi e musulmani non subiscono neppure un decimo di tale umiliazione, perche’ gli uomini sono guidati dalla religione prima che dalla legge e, nella maggior parte dei casi, essi hanno vergogna di commettere i crimini a cui tali sondaggi fanno riferimento.

Non stiamo affermando che le nostre comunità sono totalmente esenti da casi del genere, ma tali crimini rimangono confinati ad un numero limitato che non eccede in ogni caso il 5%.

Il programma cosiddetto ”Libertà alle donne” che sta cercando di esportare i valori ed i criteri occidentali sull’intero globo, non sta facendo altro che tentare di posizionare le donne musulmane su di un rango inferiore e di farne una merce di poco prezzo di cui gli uomini possano usufruire, sfruttare ed abusare attraverso il suo lavoro durante il giorno e praticando violenza su di lei o sui bambini la sera.

Ci auguriamo che sondaggi veritieri e autentici possano essere effettuati nei nostri paesi islamici per provare al mondo che la donna musulmana che indossa un velo sul capo e un coprivolto, come in alcune delle nostre comunità più conservatrici, viene onorata e gode di un trattamento tale che la donna americana e occidentale non potrà neppure mai sognare di avere.

Nota: la maggior parte dei dati statistici raccolti riguardano le società occidentali e ciò è dovuto alla disponibilità di documentazione in materia. Siamo consapevoli del fatto che la violenza domestica prevale in tutte le società—siano esse orientali od occidentali. La scopo principale del nostro dibattito è di far capire che adottare la soluzione islamica porta frutti migliori delle soluzioni ideate dall’uomo.
tradotto da c.

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