2 May 2009

Metafora della Luce

Ayat 'n-nur
"Dio è la luce dei cieli e della terra. La Sua Luce è come quella di una nicchia in cui si trova una lampada, la lampada è' in un cristallo, il cristallo è come un astro brillante: il suo combustibile viene da un albero benedetto, un olivo né orientale né occidentale, il cui olio sembra illuminare senza neppure essere toccatto dal fuoco. Luce su luce. Dio guida verso la Sua luce chi vuole Lui e propone agli uomini metafore. Dio è Onnisciente."

(Interpretazione del significato del Corano, Sura An-Nur, 24: 35)

Ecco la traduzione del suo Tafsir:

Parabola della luce

‘’Allah è la Luce dei cieli e della terra”:‘Ali bin Abi Talhah raccontò che Ibn ‘Abbas disse che Egli è Guida di tutto ciò che dimora nei cieli e sulla terra. Ibn Jurayi disse: “Mujahid e Ibn ‘Abbas riferirono a proposito delle stesse parole che Egli controlla tutti i movimenti e gli avvenimenti che ivi si svolgono, compreso tutto ciò che riguarda le stelle, il sole e la luna. As-Suddi disse riguardo la stessa frase: ‘È grazie alla Sua luce che i cieli e la terra sono illuminati’. In due hadith salih (cioè veritieri/autentici), si racconta che Ibn ‘Abbas (che Dio ne sia compiaciuto) disse: ‘’Quando il Messaggero di Dio si alza per pregare durante la notte, dice: “O Mio Dio, Lode sia a Te, Tu sei il Sostenitore dei cieli e della terra e di chiunque vi dimori. A Te sia la Lode, Tu sei la Luce dei cieli e della terra e di chiunque vi è in essi”. Narrato da Ibn Mas’ud che disse: ‘’Il tuo Signore non ha notte o giorno; la Luce del Suo trono viene dalla Luce del Suo volto.”

Punti di vista diversi sull’Allegoria della Luce.

“La Sua luce è come quella di una nicchia”:
Ci sono due punti di vista concernenti il significato del pronome personale presente nella versione originale in arabo. Il primo è che (Egli) si riferisca a Dio l’Eccelso, di conseguenza l’allegoria della Sua guida nel cuore del credente è come una nicchia. Questo è il punto di vista di Ibn ’Abbas.
Il secondo punto di vista è che il pronome si riferisca al fedele, indicato dal senso contestuale delle parole ed implicherebbe l’allegoria della luce nel cuore del fedele come una nicchia. Dunque il cuore del credente è naturalmente inclinato alla guida, e quello che apprende del Corano è in accordo alle sue inclinazioni naturali, come Dio afferma: “[Cosa dire allora di] colui che si basa su una prova proveniente dal suo Signore e che un testimone da Lui inviato [gli] recita?[…](Sura Hud 11:17).
Il cuore del credente nella sua purezza, limpidezza, trasparenza è paragonato ad una lampada in vetro trasparente e simile ad un gemma preziosa, e il Corano e la Shari’ah attraverso i quali è guidato, sono paragonati all’olio buono, puro e scintillante in cui non c’è alcuna impurità né pericolo di traviamento, come fosse una nicchia. Ibn ‘Abbas, Mujahid, Muhammad bin Ka’b e altri affermarono: ‘’Si riferisce alla posizione dello stoppino nella lampada.’’
Questo è ben saputo, siccome Dio poi afferma:

”in cui si trova una lampada, la lampada è in un cristallo”: questa è la fiamma che brucia scintillante. Oppure è stato detto che la nicchia è una nicchia nella casa. Questa è la metafora fornita da Dio dell’obbedienza a Lui. Dio definisce l’obbedienza a Lui ‘luce’, poi Egli la definisce in altri modi. Ubbay bin Ka’b disse: “La lampada è la luce, si riferisce al Corano e la fede che è nel cuore” As –Suddi disse: ”È la lampada”. ‘La lampada è in un vetro’ significa, che questa luce sta scintillando in un vetro trasparente. Ubbay bin Ka-b e altri hanno affermato:”E ‘ la somiglianza al cuore del credente’

‘Il cristallo e’ come un astro brillante”: alcune voci autorevoli recitano adoperando la parola araba Durriyyun con una dammah sulla del e senza hamzah che significherebbe perle, dunque come se si trattase di un astro, una stella fatta di perle (Durr). Altri recitano tali parole come Dirri’un oppure Durri’un, con una kasrah sul del, oppure una dammah sul del, e con hamzah alla fine, che siginfica riflesso (Dir’), perche’ se qualcosa risplende sulla stella diviene piu’ luminoso ancora che mai. Gli Arabi chiamavano le stelle di cui non conoscevano i nomi Darari. Ubbay bin Ka’b disse: un astro brillante. Qatad disse: ’Immenso, luminoso e trasparente”

“il suo combustibile viene da un albero benedetto”:significa che deriva dall’albero d’olivo, albero benedetto

“un olivo”: si riferisce all’aggettivo benedetto citato prima.

“ne’ orientale ne’ occidentale”: significa non sta ne’ nella parte orientale della terra dove non godrebbe del sole nella prima parte della giornata, ne’ e’ nella parte occidentale dove sarebe all’ombra fino al tramonto, ma e’ in una posizione centrale dove gode dell’effetto dei raggi solari dall’inizio alla fine della giornata, dunque il suo olio e’ buono, puro e scintillante. Ibn Abi Hatim riporto’ che Ibn ‘Abbas commento’ su tali parole: “Questo e’ un albero nel deserto che non e’ mai ombreggiato da altri alberi o montagne o caverne, nulla lo copre, e produce il migliore degli olii”. […]

“il cui olio sembra illuminare senza neppure essere toccata dal fuoco”: Abdur Rahman bin Zayd bin Aslam disse che cio’ alludeva al fatto che l’olio stesso brillava.

“Luce su Luce” Al-‘Awfi narro’ da Ibn ‘Abbas che questa era la metafora della fede e gli atti di una persona. As-Suddi disse che “Luce su Luce” indicava la luce del fuoco e la luce dell’olio: quando sono combinati danno luce, e nessuno dei due puo’ dare luce senza l’altro. Allo stesso modo la luce del Corano e la luce della fede brillano quando combinate, e nessuna puo’ farlo senza l’altra.

“Allah guida verso la Sua luce chi vuole Lui”: Allah mostra la strada giusta a chi vuole, a coloro che sceglie, come si dice nell’hadith registrato dall’Imam Ahmad da ‘Abdullah bin ‘Amr, che disse: “Ho udito il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) dire:
«إِنَّ اللهَ تَعَالَى مِنْ نُورِهِ يَوْمَئِذٍ، فَمَنْ أَصَابَ مِنْ نُورِهِ يَوْمَئِذٍ اهْتَدَى وَمَنْ أَخْطَأَ ضَلَّ فَلِذَلِكَ أَقُولُ: جَفَّ الْقَلَمُ عَلَى عِلْمِ اللهِ عَزَّ وَجَلَّ»خَلَقَ خَلْقَهُ فِي ظُلْمَةٍ ثُمَّ أَلْقَى عَلَيْهِمْ
Allah ha dato vita alla Sua creazione nel buio totale, poi lo stesso giorno ha mandato la Sua Luce. Chiunque fu toccato dalla Sua Luce in quel giorno verra’ guidato e chiunque fu mancato verra’ sviato. Dunque dico: le penne si sono asciugate conformemente alla sapienza di Dio, possa essere glorificato”

e propone agli uomini metafore. Egli e’ Onnisciente.”: avendo menzionato questa parabola della Luce della Sua Guida nel cuore del credente, Allah finisce questa ayah con tali parole, alludendo al fatto che Egli sa meglio di qualsiasi altro chi merita di essere guidato e chi merita di essere sviato. L’Imam Ahmad tramando’ che Abu Sa’id al-Khudri disse:”Il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) ha raccontato:’ Ci sono quattro diversi tipi di cuore: il cuore che e’ trasparente e nitido come una lampada scintillante; il cuore che e’ coperto e legato; il cuore che e’ capovolto, rovesciato; e il cuore rivestito da una corazza. Per quanto riguarda il cuore pulito e trasparente, e’ il cuore del credente in cui vi e’ una lampada folgorante di luce; il cuore coperto rappresenta il cuore del miscredente; il cuore rovesciato e’ il cuore dell’ipocrita, che riconosce e poi nega; il cuore minuto di corazza simboleggia il cuore in cui coesistono entrambe fede ed ipocrisia. In esso la metafora della fede e’ quella di un legume, il cui germoglio e’ irrigato con acqua pura, e la metafora dell’ipocrisia sono delle piaghe alimentate da sangue e pus. A seconda di quale delle due caratteristiche prevalga ci sara’ un credente oppure un ipocrita”.
(Tramandato con una catena di narratori sicuri (jayyid) sebbene al –Bukhari e Muslim non lo hanno registrato).


tradotto da http://www.qtafsir.com/

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